Responsabile Ginecologo
Dr.ssa Antonietta Scian, tel. 039 233.9206, e-mail: a.scian@asst-monza.it
Responsabile Neonatologo
Dr.ssa Maria Luisa Ventura, tel. 039 233.9205
Coordinatrice Ostetrica
Dilhani Cairati, tel. 039/2339208, e-mail: dcairati@fondazionembbm.it
L’area materno-neonatale accoglie la mamma con il suo bambino, ospitando
li per i primi giorni dopo il parto. Il modello assistenziale proposto, si basa sulla personalizzazione delle cure alla coppia mamma e neonato ed è orientata alla promozione e al sostegno del benessere fisico ed affettivo dei protagonisti della nascita, fisicamente separati dal parto ma in continua ed ininterrotta connessione biologica ed emozionale. Per raggiungere questo obiettivo, l’offerta assistenziale propone la permanenza del neonato accanto alla mamma 24 ore su 24; l’avvio precoce dell’allattamento al seno e il coinvolgimento materno nell’osservazione e nelle cure al neonato; nonché la presenza paterna accanto alla coppia. La presenza del papà del bambino, parte integrante dell’evento nascita e del nuovo nucleo affettivo, è incoraggiata e sostenuta sia durante che dopo il parto, anche al di fuori degli orari previsti per le visite di tutti gli altri familiari.
Il reparto
E’ ubicato al 3° piano del settore A.
Gli spazi sono articolati ed attrezzati per permettere l’assistenza del neonato accanto alla madre e per consentire a quest’ ultima di accudire il proprio bimbo supportata dal personale (se ne sente il bisogno).
Il personale di assistenza
Al loro arrivo, la mamma ed il suo bambino sono accolti da un’ equipe multi disciplinare costituita da:
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l’ostetrica: responsabile della presa in carico della coppia, della valutazione del loro stato di benessere, della pianificazione e personalizzazione delle cure. Durante un turno di lavoro una sola ostetrica (2 in una giornata) sarà responsabile dell'assistenza ostetrica alla madre e al neonato e riferimento per le sue domande e necessità.
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la puericultrice: collabora nell’accoglienza del neonato, partecipa alla risposta dei suoi bisogni primari e coopera con l’ostetrica nel fornire le informazioni di puericultura volte a promuovere la libera scelta e l’autonomia materna nell’accudimento del neonato.
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l’operatrice socio-sanitaria: collabora nell’accoglienza della mamma offrendole le informazioni utili alla sua permanenza, la supporta nell’espletamento dei suoi bisogni primari, occupandosi degli aspetti alberghieri dell’assistenza.
I medici:
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il neonatologo: visita il neonato in presenza dei genitori, pianifica e comunica loro giornalmente le scelte diagnostico-terapeutiche a cui sottoporre il neonato ed è disponibile per rispondere ai loro dubbi o quesiti.
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Il ginecologo-ostetrico: visita le puerpere con un decorso post-partum patologico e ne predispone giornalmente il piano di cura. Interviene su richiesta dell’ostetrica nella sorveglianza della puerpera con decorso fisiologico.
Il rooming-in
La simbiosi che mamma e bambino hanno conosciuto in gravidanza, cambia forma
e modalità, ma continua intatta dopo il parto. La vicinanza continuativa, l’abbraccio ed il corpo accogliente della mamma mettono il bambino nelle condizioni ottimali per affrontare al meglio l’impegnativa ma straordinaria avventura di nascere e crescere nel suo complesso. L’adattamento al mondo extra-uterino immediatamente dopo il parto, il successivo periodo di permanenza in sala parto per la sorveglianza del post-partum, il trasferimento in maternità, le attività di cura del neonato (cambio e bagnetto), persino le procedure diagnostiche (test di Guthrie, prelievi) e la somministrazione di terapie (iniezioni, fototerapia): in tutti questi momenti la separazione del bambino dalla sua mamma non è giustificata, se non nei rari casi in cui particolari condizioni di assistenza e cura non consentono di fare altrimenti. Questi presupposti annullano la necessità di una struttura fisica separata (nido), riservata all’accoglienza dei neonati ed alle pratiche di cura e assistenza che essi potrebbero richiedere.
Il rooming-in nelle 24 ore garantisce la possibilità di tenere nella propria stanza di degenza i bambini appena nati per tutto il ricovero, giorno e notte, senza limiti di orario nel rispetto della naturale connessione ed interdipendenza di mamma e bambino, e risulta fondamentale per l’evoluzione della loro relazione. Lunghi anni di ricerche sugli effetti della pratica del rooming-in hanno confermato l’importanza del contatto prolungato tra genitori e bambino dopo il parto. Le madri che avevano fatto tale esperienza sono risultate facilitate nell’allattamento al seno e più fiduciose e tranquille nell’accudire il proprio bambino una volta a casa
Il rooming-in è la scelta organizzativa più funzionale anche all’avvio dell’allattamento al seno e al suo successivo stabilizzarsi, che può avvenire correttamente solo rispettando tempi, ritmi e richieste spontanee del bambino. Diversamente da quanto si ritiene, tenere il bambino in stanza con sé non aumenta la stanchezza materna, a parte casi molto particolari da valutare singolarmente. Anche in caso di taglio cesareo infatti, il neonato nelle prime 24 ore di vita dorme molto, venendo quindi incontro alle necessità materne di recupero.
La dimissione “precoce” e il ritorno a casa
Il ritorno della mamma e del bambino al loro ambiente e nella loro casa avviene nel minor tempo possibile, perché possa ricostituirsi al più presto la rete di affetto e sostegno così importante per loro.
La possibilità di stabilire ritmi, abitudini e routine proprie e personali entro i quali trovarsi e riconoscersi reciprocamente, restituisce alla nascita la naturalezza e la spontaneità che le appartengono.
Pur così importante, la dimissione precoce non sempre permette la valutazione a medio termine dell’avvio dell’allattamento al seno, è quindi opportuno prevedere una sorta di “protezione” per le mamme che dovessero averne bisogno. A questo scopo sono attive alcune iniziative di accompagnamento e supporto: